Luigi Girardi
Il testo, scritto e proposto da Michele Carretta su “Psallite” di maggio 2023, ha ispirato una composizione musicale meditativa, improntata all’intimità e allo stupore. Le cinque strofe sono sempre concluse ciascuna con una acclamazione o una invocazione rivolta direttamente al Signore; questa viene sottolineata con un cambio di tonalità e con una ripetizione, quasi un’eco o un’enfasi estatica.
Per introdurre una certa varietà in esecuzione, le prime quattro strofe si alternano a due a due, una all’unisono e una in polifonia. Nelle strofe in polifonia, la ripetizione finale è uguale nella linea melodica ma cambia ulteriormente di tonalità e si prolunga, smorzandosi lentamente. La quinta strofa è da cantare subito con una polifonia accresciuta, ma nell’affermazione finale si susseguono le due versioni, quella all’unisono e quella polifonica. Tutte le parti all’unisono potrebbero essere cantate da un’assemblea ben preparata. La tessitura delle voci tende a creare una sorta di “tappeto sonoro” al canto dei soprani. Andrà eseguita evitando accentuazioni e cercando molto la fusione timbrica delle voci. Si faccia particolare attenzione alla sillabazione della quarta strofa.
Gioia senza fine è la tua presenza, luce che risplende, rischiara la mia vita. Solo tu, Signore, sei vera comunione. Acqua che ristora è la tua Parola, io la custodisco, disseta la mia vita. Fonte di speranza, rinnovi l’esistenza. Manna di dolcezza doni a noi, Signore, pane che sostiene i passi della Chiesa. Resta in mezzo a noi e non saremo soli. Alleanza eterna stringi con la Chiesa, sposa nell’amore che splende sulla croce. Misericordioso, tu donaci il perdono. Pasqua di speranza è la tua vittoria, grazia che rinnova l’intera nostra vita. Gloria a te, Vivente, Signore oggi e sempre.
Partitura